Grazie alla chiave fornitaci da THQ Nordic abbiamo potuto provare l’anteprima di SpellForce: Conquest of Eo, il nuovo capitolo di una delle saghe strategiche più interessanti mai prodotte e sviluppato da Owned by Gravity (Fantasy General II).
Indice
Benvenuta Strategia 4X
La prima cosa che colpisce di SpellForce: Conquest of Eo è ovviamente il cambio di gameplay: diciamo addio alla strategia in tempo reale e diamo il benvenuto alla strategia a turni, tra esagoni ed altri elementi tipici degli strategici 4X. Un cambiamento notevole che potrebbe far storcere il naso ai fan più incalliti della serie che, magari, si aspettavano qualcosa di più simile a quanto visto nei precedenti SpellForce.
Ma dietro questo cambio c’è ovviamente un perché. SpellForce: Conquest of Eo infatti, piuttosto che un seguito alle storie che lo hanno preceduto si presenta come una storia “parallela”, decisa a raccontare un altro tassello dell’universo di SpellForce, in una sorta di universo espanso “alla Marvel”. Ecco allora che, al cambiare storia, cambia anche il mezzo narrativo: non più la strategia in tempo reale ma la strategia a turni.
Indipendentemente però da come si interpreti la nuova fatica di Owned by Gravity una cosa è certa: SpellForce: Conquest of Eo funziona alla grande. Sin dai primi turni si nota l’influenza di titoli come il sopracitato Fantasy General II ma anche, e soprattutto, di grandi classici del genere come Age of Wonders.
Ecco allora che avremo a che fare con tiles, location da esplorare e conquistare in modo da ottenere risorse per far progredire la nostra torre magica, creature da assoldare nel nostro esercito e nemici da tenere a bada con qualunque mezzo.
SpellForce: Conquest of Eo – Stregoni in erba
Nei panni di un giovane mago dovremo scoprire cosa sia successo al nostro ex mentore, di cui si sono perse le tracce dopo un misterioso attacco alla sua torre. Che c’entri il Circolo dei Maghi deciso a bloccare i suoi studi per controllare il potere dell’Allfire? O qualcun altro si nasconde nell’ombra? Starà a noi raccogliere tutti gli indizi e scoprire come stiano davvero le cose.
Potremo decidere di iniziare la nostra avventura usando una delle tre classi attualmente disponibili: alchimista, negromante o artigiano. A seconda della classe avremo accesso a poteri differenti ma, soprattutto, potremo produrre oggetti magici differenti come rune o pozioni con cui potenziare i nostri minions.
Il centro del nostro potere sarà rappresentato dalla torre del nostro ex maestro. Qui potremo costruire nuove stanze dai fini più svariati, ma tutte pensate per aumentare il nostro prestigio e la nostra influenza.
La nostra influenza si manifesterà in forma di aura che, a poco a poco, andrà espandendosi sul territorio circostante alla torre, inglobando sempre più tiles e le risorse che esse contengono. Sarà persino possibile far levitare la nostra dimora per ricollocarla in una zona migliore, se mai ce ne fosse il bisogno.
Magie e mostri
Oltre la torre, erediteremo il grimorio del nostro maestro, che ci permetterà di ricercare e lanciare incantesimi sempre più potenti, ma anche di scoprire nuove stanze o completare missioni particolari. Vi sono un’infinità di magie: da quelle che ci permetteranno di evocare unità a quelle in grado di curarci, a quelle pensati per creare nuove risorse o danneggiare il nemico.
Gli scontri sono ovviamente l’altro elemento chiave di SpellForce: Conquest of Eo. Potremo comandare una serie di compagnie composte da 4 unità ed un eroe. Ognuna di esse (salvo alcune eccezioni) potrà salire di livello ed essere equipaggiata con rune magiche ed oggetti, nel caso degli eroi.
Quando incroceremo una compagnia nemica verremo trasportati in una mappa rappresentante la casella su cui ci troviamo, e si avvierà il combattimento a turni. Anche da punto di vista grafico, SpellForce: Conquest of Eo fa un ottimo lavoro: non solo la mappa di gioco e i vari elementi che la popolano sono realizzati con molta cura, ma le unità stesse riescono a suscitare il nostro interesse.
Una nota interessante, e qui si torna al concetto dell’universo espanso, è che potremo arruolare truppe provenienti dai capitoli precedenti della serie.
Tanto da fare, tanto da vedere
Se quanto descritto fino ad ora ricalca in maniera molto precisa il gameplay di titoli simili, non fatevi ingannare. SpellForce: Conquest of Eo infatti introduce decine e decine di piccole novità che rendono l’esperienza finale molto diversa da quelle a cui siamo abituati, riuscendo a presentare qualcosa di nuovo.
Alcune delle risorse sparse per le mappe potranno, per esempio, essere raccolte direttamente dalle nostre unità, mentre altre raggiunte dalla nostra area di influenza si consumeranno con il passare del tempo, obbligandoci a trovare una nuova location.
Anche la meccanica del crafting che ci permetterà di creare pozioni, rune, bombe e cose simili avrà un impatto notevole sul gameplay e, soprattutto, sui combattimenti.
Notevole importanza è stata data anche alla narrazione sia nel caso della quest principale che per quanto riguarda le decine e decine di missioni secondarie che potremo intraprendere e gli eventi casuali di cui saremo protagonisti. In questo senso, quasi ogni missione ed evento potrà essere portata a termine in maniera differente con esiti e ricompense differenti.
Insomma le cose da provare e da fare in SpellForce: Conquest of Eo sono davvero tante e nel caso voleste scoprirle prima di preordinare il gioco, allora vi consigliamo di andare a vedere la nostra guida-gameplay su You Tube.