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Quando si parla di action RPG con elementi soulslike e metroidvania, il rischio di cadere nella ripetitività è sempre dietro l’angolo. Eppure, Mandragora: Whispers of the Witch Tree, sviluppato da Primal Game Studio e pubblicato da Knights Peak, riesce a distinguersi in un genere affollato, offrendo un’esperienza che è tanto punitiva quanto gratificante. Con una direzione artistica mozzafiato, un mondo ricco di atmosfera e un sistema di combattimento che premia la precisione, Mandragora si candida come uno dei titoli più memorabili del 2025.

Indice
Mandragora: Un Mondo di Tenebre e Bellezza
Mandrágora ci catapulta nel Faelduum, un universo dark fantasy in declino, dove l’Entropia erode la realtà e i mostri dominano un’umanità costretta a nascondersi dietro mura di ignoranza. Vestiamo i panni di un Inquisitore, fedele al Re Sacerdote, ma destinato a mettere in discussione il proprio credo.

La storia, scritta da Brian Mitsoda, è densa di dilemmi morali e personaggi complessi, come il cacciatore di tesori sfrontato o il fabbro dal cuore gentile, che arricchiscono l’esperienza con dialoghi “ruvidi” ben scritti e un doppiaggio inglese di prim’ordine. Sebbene la storia non sia rivoluzionaria, la sua capacità di intrecciarsi con l’esplorazione e le scelte del giocatore la rende avvincente.

Ciò che però colpisce immediatamente è l’estetica. Lo stile artistico 2.5D, con fondali dipinti che sembrano usciti da un quadro gotico, crea un contrasto perfetto tra la bellezza decadente e l’orrore dei mostri. I passaggi tra paludi putride, castelli in rovina e catacombe oscure sono fluidi e visivamente spettacolari, accompagnati da una colonna sonora di Christos Antoniou e dell’Orchestra Filarmonica di Praga, che amplifica l’atmosfera inquietante. Tuttavia, un piccolo neo: in alcune sezioni, gli ambienti possono sembrare un po’ generici, mancando di quel tocco distintivo che li renda sempre indimenticabili.
Combattimento Brutale, ma con Precisione
Il cuore pulsante di Mandragora è il suo sistema di combattimento, che fonde l’approccio metodico dei soulslike con la fluidità di un metroidvania. Ogni nemico, anche il più umile, richiede attenzione: un colpo sbagliato o una schivata fuori tempo possono mandarvi al checkpoint più vicino.

La stamina, gestita con rigore, limita le vostre azioni, costringendovi a pianificare ogni mossa. Questo rende ogni scontro una danza letale, soprattutto contro i boss, alcuni dei quali sono vere prove di abilità. Tuttavia, non tutti i boss sono allo stesso livello: alcuni si sconfiggono con relativa facilità, riducendo l’impatto emotivo di talune battaglie.

Le sei classi disponibili – Vanguard, Flameweaver, Spellbinder, Nightshade, Wyldwarden e Vindicator – offrono una varietà impressionante. La possibilità di personalizzare il proprio stile di gioco attraverso talenti, equipaggiamenti e crafting è uno dei punti di forza del titolo.

Eppure, c’è una lacuna: l’assenza di una vera classe a distanza, come un arciere. Sebbene magie e abilità a lungo raggio siano presenti, un’opzione dedicata avrebbe aggiunto ulteriore diversità, soprattutto per i giocatori che preferiscono mantenere le distanze.
Esplorazione e Progressione
L’esplorazione è un altro pilastro di Mandragora. Il mondo interconnesso di Faelduum è vasto, con 75 location uniche piene di segreti, tesori e scorciatoie. La componente metroidvania è meno pronunciata rispetto ad altri titoli del genere, ma la ricerca di chiavi o abilità (come il rampino) per sbloccare nuove aree è soddisfacente. La possibilità di segnare punti di interesse sulla mappa e il viaggio rapido tra checkpoint rendono l’esperienza fluida.

Longevità e Rigiocabilità
Con oltre 40 ore di campagna e sei classi con cui cimentarsi, Mandragora offre un’esperienza di corposa. La rigiocabilità è alta, grazie alla possibilità di sperimentare build diverse e affrontare il mondo con nuove strategie. Tuttavia, alcuni giocatori potrebbero trovare il ritmo iniziale un po’ lento, soprattutto nelle prime ore, dove il combattimento contro nemici minori come ratti o soldati, soprattutto per livellare e farmare, può sembrare ripetitivo.
La Gemma del 2025
Mandragora: Whispers of the Witch Tree è un trionfo di atmosfera, design e gameplay. Primal Game Studio ha creato un titolo che cattura l’essenza dei soulslike e dei metroidvania, senza mai sembrare una copia sbiadita di Dark Souls o Castlevania. La sua direzione artistica, la profondità della progressione e la sfida costante lo rendono un must per gli amanti del genere.

I piccoli difetti – l’assenza di una classe a distanza, qualche boss meno ispirato, e un platforming non sempre impeccabile – non compromettono un’esperienza che sa essere tanto punitiva quanto esaltante. Mandrágora è un viaggio oscuro che vi terrà incollati allo schermo, spingendovi a superare ogni ostacolo con determinazione. Se cercate un action RPG che unisca bellezza e brutalità, questo è il gioco che fa per voi. Preparatevi a perdervi nel mondo di Faelduum: ne vale ogni istante.