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Siete amanti del genere steampunk e degli strategici a turni? Allora lanciatevi con noi alla scoperta di Punk Wars, il nuovo strategico post-apocalittico di Strategy Forge S.A. e Jujubee S.A.
Indice
Punk Wars: Steampunk, Dieselpunk, Atompunk o Steelpunk?
L’idea alla base di Punk Wars non è male: in un mondo post-apocalittico, l’umanità si è divisa in quattro fazioni in lotta tra loro per la supremazia assoluta. Questi quattro gruppi si distinguono tra di loro per le materie prime alla base della loro società: vapore, petrolio, uranio e acciaio ovvero steampunk, dieselpunk, atompunk e steelpunk. Un concetto interessante che praticamente mai è stato approcciato in maniera tanto amplia, rimanendo invece quasi sempre relegato allo steampunk ed in forma minore agli altri filoni narrativi/estetici.
Questa divisione non si ferma ovviamente alle mere risorse alla base della nostra società, ma caratterizzerà ogni aspetto della fazione che andremo a scegliere, dalle ricerche, alle unità, finanche alla stessa interfaccia di gioco. Per chi non fosse avvezzo ai generei sopracitati ecco un breve recap delle varie fazioni:
- Steampunk: società basata sull’uso del vapore, solitamente rappresentata come una versione alternativa dell’Inghilterra vittoriana. Una sorta di via di mezzo tra le altre fazioni, per quanto concerne i vari aspetti di gioco. Potremmo considerarla come i “buoni” di Punk Wars.
- Dieselpunk: militaristici, armati fino ai denti e dediti allo sfruttamento compulsivo del diesel. Questo gruppo ricorda le armate viste in Iron Harvest.
- Atompunk: gli “scienziati pazzi” di Punk Wars. Dediti alla scienza, non si fanno problemi ad usare cavie umane pur di portare a termine i propri obiettivi. Alla base della loro società c’è l’energia atomica. Questa fazione ricorda molto il mondo di Fallout.
- Steelpunk: i predoni del deserto. I “cattivi” del gioco, che portano morte e distruzioni usando qualsiasi pezzo di ciarpame su cui riescano a mettere mano. Una marmaglia in stile Mad Max dedita all’anarchia e alla distruzione.
Sebbene le caratteristiche delle varie fazioni siano molto differenti tra di loro, le meccaniche di gioco saranno invece le stesse. Ci troveremo a dover portare a termine una serie di missioni attraverso lande desolate, usando le poche risorse a nostra disposizione e costruendo basi in grado di resistere agli attacchi nemici.
Tra Civilization ed Age of Wonders
Punk Wars potrebbe essere descritto come una via di mezzo tra Civilization ed Age of Wonders. Avremo infatti una base che, a poco a poco, potremo espandere attraverso l’uso di torri di controllo da attaccare ai territori già in nostro possesso. Espandendo i nostri confini potremo ottenere l’accesso alle varie risorse presenti sul terreno come acqua, cibo, scienza, mano d’opera e le risorse speciali alla base della nostra civiltà. Le risorse potranno essere sfruttate costruendoci sopra edifici in grado di massimizzarne l’estrazione, aumentando così le materie prime a nostra disposizione. Sarà possibile anche esplorare siti della Terra pre-guerra, talvolta avviando eventi casuali o trovando cumuli di risorse da raccogliere.
Nelle caselle libere potremo invece costruire edifici di supporto come caserme, laboratori scientifici, strutture di intrattenimento, ecc. Il morale della popolazione sarà infatti un altro aspetto che dovremo tenere costantemente sotto controllo per evitare ribellioni e/o malus. Ogni edificio che costruiremo potrà essere potenziato facendolo salire di livello, sbloccando così nuove abilità e/o potenziando quelle già attive. Tanto le operazioni di costruzione che quelle di potenziamento saranno a carico dei costruttori. Come accade in Civilization, queste unità verranno “consumate” una volta portato a termine l’incarico.
È l’ora di menare le mani
Ma oltre alla costruzione di una base autosufficiente, dovremo preoccuparci anche della creazione di armate in grado di dominare le fazioni avversarie. In Punk Wars infatti, il mondo che ci circonda è pieno di pericoli tanto naturali quanto umani, e dovremo essere pronti a far fronte ad ogni evenienza se non vorremmo venir annientati in un paio di turni.
Ogni fazione avrà a disposizione una decina di unità militari e di supporto, ognuna con le proprie abilità uniche ed in grado di salire di livello con l’andare del tempo. Ad ogni livello potremo scegliere tra due potenziamenti, come aumentare il numero di punti azioni, le difese o la forza d’attacco. Sebbene alcune delle truppe saranno disponibili sin dall’inizio del gioco, altre più potenti dovranno essere ricercate per poter essere prodotte. Avremo così accesso ad unità dotate di armi atomiche, artiglierie, unità aeree e persino mech. Come per gli edifici, anche l’aspetto e le abilità delle unità cambieranno a seconda della fazione che avremo scelto.
I combattimenti saranno ovviamente a turni e ci daranno veramente molto filo da torcere, per cui sarà sempre buona cosa avere a disposizione un numero consistente di unità, sempre che il cap di popolazione e le risorse lo permettano. Estremamente importante da tenere a mente è il fatto che, a differenza di altri titoli simili, le unità si cureranno solo sopra la casella della torre di guardia, o grazie all’ausilio di unità mediche che, però, non saranno disponibili dal principio ma andranno ricercate.
Tra ricerche e scelte multiple
Le ricerche avranno ovviamente un ruolo importante in Punk Wars, dandoci accesso a nuove unità, edifici, bonus di produzione e quant’altro. Talvolta potremo persino decidere come indirizzare la nostra “evoluzione”, scegliendo tra due percorsi possibili senza, ovviamente, possibilità di tornare sui nostri passi. Alcuni edifici ed alcune unità, saranno poi in grado di “boostare” la nostra produzione, velocizzando le ricerche, gli introiti e così via.
Durante la campagna ci troveremo spesso di fronte a missioni a scelta multipla, ognuna delle quali avrà un risultato differente, tanto positivo quanto negativo. Allo stesso modo, esplorando la mappa di gioco, potremo attivare eventi casuali che potremo affrontare in maniera diversa o che ci “affibbieranno” automaticamente bonus o malus, andando così a cambiare parzialmente l’andamento del gioco. La narrazione, completamente in inglese, è buona e ricca di humor, spesso facendo riferimento ad elementi della cultura moderna (“povero Hollum”).
Ritocchi necessari
Sebbe Punk Wars abbia delle premesse molto interessanti, e un gameplay abbastanza solido, sono presenti però alcuni aspetti che minano la bontà finale del prodotto. Primo tra tutti la monotonia grafica e la lentezza di gioco. Se infatti, unità e strutture risultano ben caratterizzate ed interessanti l’insieme visivo, complice soprattutto la paletta cromatica scelta, è veramente “smorto”. Ci troveremo a vagare per un mondo “beige”, spesso anonimo (soprattutto quando osserveremo la mappa a volo d’uccello) e veramente poco interessante.
Il gameplay poi risulta estremamente lento. Dal momento che le truppe non possono accedere alle tiles nemiche, per poter raggiungere unità a distanza o edifici chiave nelle retrovie, dovremo prima distruggere tutte, o quasi, le tiles che si frappongono tra di noi ed il nostro obbiettivo. Un’impresa lunga e tediosa dato lo scarsissimo danno inflitto anche dalle unità d’élite.
Il tutto è reso ancora più lento dal fatto che, anche quando in estrema inferiorità numerica, il nemico sarà in grado di infliggere danni consistenti, costringendoci a ritirare costantemente le nostre truppe per poterle curare, o lasciare che muoiano cercando di sostituirle con un flusso costante di rinforzi. Il fatto poi di non poter mettere più di un’unità per casella, neanche nel caso si tratti di unità aeree e terresti, rende il tutto ancora più lento e complesso.
Ci sono anche problemi nel selezionare le unità, dato che il gioco selezionerà sempre prima la tile del terreno, dandoci le relative informazioni, e poi l’unità che vi si trova sopra, costringendoci a cliccare “ventordici” volte. L’assenza poi di cose come un tasto in grado di far saltare l’azione a tutte le unità, non migliora il panorama, in un festival di click inutili.
Altro problemino fastidioso sono le missioni e le possibili scelte. Dato che quasi mai sarà possibile “prevedere” il risultato, la scelta spesso si ridurrà in un cliccare a caso, sperando di aver optato per la risposta giusta. Insomma, sebbene l’idea alla base di Punk Wars sia molto intrigante, e nel complesso il gioco si comporti bene, non riesce però a fare quel passo in più per eccellere, soprattutto quando lo si confronta con altri titoli simili attualmente sul mercato. Dato il personale interesse in questo genere di giochi e nell’universo steampunk esteso, non mi resta che sperare in future patch in grado di migliorare l’esperienza di gioco e porre rimedio ai problemi attualmente presenti.