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Il momento è finalmente arrivato. Il primo vero videogioco ambientato nell’universo di Stargate, Stargate: Timekeepers, è finalmente qui! Se, come il sottoscritto, siete fan sfegatati della serie, forse saprete che per decenni si è tentato di traslare, senza successo, Stargate SG-1 nell’universo videoludico. Almeno fino ad ora. Grazie infatti alla Home of Wargamers, o Slitherine se preferite, è finalmente possibile immergerci nel fantastico mondo di Stargate dai nostri computer, con il nuovissimo strategico in tempo reale Stargate: Timekeepers!
Indice
Stargate: Timekeepers & SG-1
Stargate: Timekeepers è un’affascinante strategico scifi in tempo reale “alla Commandos”, in cui avremo il controllo di uno dei vari team dell’SGC (Stargate Command), impegnato ad aiutare i propri alleati nella guerra contro i Goa’uld. Al comando del team c’è il colonnello veterano Sara McCain, di cui faremo immediatamente la conoscenza durante la battaglia in Antartide tra forze terrestri e quelle Goa’uld di Anubis. È proprio dagli eventi della stagione 7 di SG-1 che partirà la nostra avventura, raccontando una storia parallela a quella dell’amata SG-1.
La prima peculiarità di Stargate: Timekeepers è che il titolo è stato trattato come se fosse una serie divisa in due parti. I primi sette capitoli o episodi, saranno infatti giocabili sin da subito mentre, i restanti sette, lo saranno a 2024 inoltrato. I primi sette episodi di Stargate: Timekeepers vedranno McCain e il suo team impegnati ad aiutare le ribelli Jaffa su Hak’tyl contro Moloc, in un’avventura che ben presto prenderà una piega inaspettata.
Come ogni titolo che si rispetti appartenente a questo genere, avremo il comando di un gruppo di personaggi, scienziati e militari ognuno dotato di abilità uniche con cui “prendersi cura” del nemico alieno. Ogni abilità e ogni gadget che useremo pesca a mani piene dal lore di Stargate, rendendo il tutto ancora più “credibile” e rispettoso del canone.
Dai P90, agli Zat ai dispositivi olografici capaci di farci assumere le sembianze di qualsiasi nemico, c’è davvero da impazzire nel riconosce i vari pezzi di tecnologia inventati dai creatori di Stargate. Lo stesso dicasi degli scenari e degli elementi che li compongono. Spessissimo infatti vi ritroverete a zoomare il più possibile sulla mappa per coglierne tutti i dettagli.
Scenari come armi
Ma le mappe non sono “solo” presenti per essere osservate in tutta la loro bellezza, ma saranno un elemento importante dell’avventura. Potremo infatti interagire con esse credo diversivi, cercando rotte alternative, creando trappole letali per gli ignari nemici, rendendo l’azione dinamica e diversa ad ogni run.
Sebbene infatti Stargate: Timekeepers sia uno strategico in tempo reale in cui ogni mossa va pensata con cura per evitare una fine prematura, la sensazione generale che si ha è quella di incombente pericolo, della necessità di muoversi per non essere scoperti, ovvero di un gameplay dinamico anche se, magari, si è pianificata un’azione per dieci minuti!
Un altro aspetto che ho davvero apprezzato è l’assenza di lunghi e tediosi documenti da leggere per scoprire il lore del gioco o per raccontare la trama. Questo compito invece è affidato ai dialoghi tra i membri del team, proprio come avveniva nella serie .
Le uniche due cose che, a mio avviso, andrebbero sistemate sono invece il sistema di comandi e le musiche. Nel primo caso, sebbene la gestione di abilità e catena di comandi funzioni in modo quasi sempre eccellente, durante il nostro gameplay ci sono stati alcuni momenti, fortunatamente molto sporadici, in cui il gioco non registrava i comandi impartiti, impedendone cosi l’esecuzione e obbligandoci a ripetere il tutto.
Le musiche mancano invece dell’epicità tipica del main theme di Stargate, e della sua colonna sonora in generale. Sebbene le musiche facciano il loro dovere, non sarebbe male avere una soundtrack epica in grado di sottolineare i momenti clou dell’avventura, un po’ come accade in Starship Troopers: Terran Command.
Quando i videogiochi rispettano il lore
Tuttavia, la cosa forse più importante di Stargate: Timekeepers è il rispetto che ha per il franchise su cui si basa. In un periodo storico in cui tutto viene rivisitato, aggiornato “per un audience moderno” e corrotto nel nome di un falso “politically correct”, vedere un titolo che non solo sia capace di seguire il lore creato dalla serie originale ma sia, soprattutto, in grado di coglierne l’essenza e riprodurla, è davvero qualcosa di “alieno”.
Stargate: Timekeepers fa proprio questo, presentandoci una storia in cui non ci sono Mary Sue o Gary Sue, dove non c’è propaganda politica, o si cerca di “sovvertire le aspettative”, ma solo tutti quegli elementi che hanno reso grande e unico Stargate. Ecco allora che torna l’idea, quasi assurda oggi, per cui ogni personaggio ha pregi e difetti, capacità differenti e caratteristiche che lo rendono unico. Solo lavorando insieme e mettendo in armonia quelle abilità e quei tratti, un team può funzionare e portare a termine la missione di turno.
Non c’è una McCain in grado di mettere da sola fine alla minaccia Goa’uld, ma neanche un Bolton “Rambo” capace di sterminare fila intere di guerrieri Kull da solo “perché si”. C’è un team, una squadra SGC che deve funzionare come tale per opporsi ad un nemico quasi sempre superiore, tanto tecnologicamente che numericamente.
Come dicevo, è l’essenza di Stargate colta alla perfezione, in cui nessuno è perfetto e solo collaborando si otterrà il risultato desiderato e l’armonia desiderata. È quella chimica, quella positività della serie che torna ad intrattenerci anche se su uno schermo differente.
Indeed!
Se l’obbiettivo di Slitherine era quello di creare un titolo dal gameplay dinamico e coinvolgente e con una storia accattivante in linea con quelle viste in Stargate, allora missione compiuta. E a pieni voti. È l’ennesima riprova che Slitherine è in grado di produrre ottimi strategici, in qualsiasi formato essi siano, caratterizzati da un gameplay avvincente e, nel caso di titoli come Stargate: Timekeepers o Warhammer, rispettosi e aderenti al lore del franchise a cui è stato dato loro accesso.