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Indice
Smalland: Survive the Wilds ai blocchi di partenza per l’early access
Siamo a Manchester, il 7 Febbraio appena passato Merge Games ha definitivamente annunciato la data di rilascio del suo atteso survival RPG.
Il 29 Marzo infatti Smalland: Survive the Wilds vedrà la sua comparsa in early access su piattaforma PC di Steam ed Epic Store.
Noi di The Games Brew l’abbiamo provato prima dell’uscita e ve lo presentiamo in questa nuova anteprima!
Dura la vita quando si è “mini”
Mai pensato come sarebbe la vita ad essere alti un pollice? Ci fa tornare in mente il film cult anni ’80 “Tesoro mi si sono ristretti i ragazzi”. Quando si è miniaturizzati anche una pozzanghera può diventare un ostacolo insormontabile da attraversare (ed uno dei motivi di morte più frequenti).
Tutti questi interrogativi diventano improvvisamente realtà in Smalland: Survive the Wilds, dove il nostro protagonista, appartenente ad un piccolo popolo si troverà davanti un mondo ricco di missioni e avventure attraverso le quali dovrà procacciarsi il cibo, costruire un riparo dal freddo della notte e proteggersi dai numerosi nemici che vivono nello stesso ambiente.
La regina del piccolo popolo è gravemente malata. Il re in preda alla disperazione invia i più coraggiosi dei suoi sudditi alla ricerca di una cura.
Noi in quanto membri di un gruppo scelto di soldati reali, abbiamo il compito di partire alla scoperta di questo vasto e pericoloso mondo nella speranza di trovare un rimedio alla malattia della regina.
Questo è l’abbrivio che darà il via alla nostra avventura e da questo punto in poi sarà tutto in mano alla nostra astuzia, bravura nel combattimento e capacità di sopravvivere a fame, intemperie e nemici.
La guida (miniaturizzata) del perfetto survivalist
Il nostro personaggio sa bene che la vita fuori dal villaggio è molto dura soprattutto quando si è così piccoli, per questo motivo fin dalle prime fasi di gioco dovremo prendere dimestichezza con le meccaniche cardine che ci accompagneranno per tutta la nostra avventura.
Un sistema piuttosto intuitivo di tutorial sotto forma di totem di legno ci darà utili “hint” per i passi iniziali, classici comandi di movimento, scoperta dell’ambiente e così via.
Una meccanica interessante è la capacità del nostro eroe di “percepire” ciò che ci circonda tramite le “antenne” di cui il nostro popolo è dotato e così trovare utili oggetti, risorse e passaggi nascosti.
Ben presto ci renderemo conto che il nostro personaggio avrà bisogno di nutrirsi, scaldarsi, e accumulare risorse per poter creare, potenziare e riparare le nostre armi ed armature.
Inoltre dovremo prenderci in fretta la mano e creare fin da subito gli oggetti giusti per poter raccogliere tutto ciò che è necessario.
La notte scende in fretta e con essa il freddo, così come uno stomaco vuoto rallenterà il nostro pellegrinare consumando più stamina man mano che la barra della sazietà scende. Se non ci nutriamo regolarmente, lo sforzo ci porterà ben presto ad una prematura dipartita.
Mano quindi al martello da costruttore (da creare con le prime risorse) che ci permetterà di accedere ad un menù di crafting in continua espansione.
Ogni volta che raccoglieremo qualche risorsa o incontreremo qualche nuovo artigiano, infatti, un nuovo oggetto o complemento d’arredo si aggiungerà alla nostra lista.
Per prima cosa ci servirà un fuoco da campo che ci scalderà durante la notte, ci permetterà di cucinare piatti prelibati e allontanerà i morsi della fame.
Anche il clima e l’avvicendarsi del giorno e della notte saranno fondamentali per il nostro viaggio. Di notte le creature sono più aggressive e forti della loro controparte diurna. Inoltre il freddo consumerà velocemente la nostra stamina.
Quale miglior modo di affrontare queste avversità se non costruire il nostro personale rifugio?
Anche questo aspetto è stato curato in maniera ottimale con la possibilità di crafting attraverso il già familiare menù.
Avremo a disposizione diverse possibilità per le nostre strutture, a seconda dei materiali e delle “ricette” in nostro possesso.
Raccogliendo alcuni materiali di base che possiamo trovare fin dai primi momenti di gioco potremo iniziare a costruire il nostro riparo!
Ora che abbiamo un rifugio sicuro possiamo dedicarci pienamente alla nostra avventura.
Certo l’ambiente circostante non ci risparmia per nulla di infiniti pericoli. Con la nostra statura, anche un ragno o una formica sono dei temibili avversari.
Ciò nonostante ogni battaglia ci fornirà utili “resti” da cui potremo ricavare nuove armi ed armature sempre più potenti.
Non è previsto, da quello che abbiamo potuto vedere un sistema di progressione nè talenti o abilità. L’aumentare della nostra potenza combattiva e la capacità di affrontare avversari più potenti dipenderà esclusivamente dagli oggetti che indosseremo.
Questo si tradurrà in un sistema di combattimento piuttosto semplice che può risultare al contempo un pregio, per via della sua immediatezza, ma anche un difetto dato che risente di un sostanziale appiattimento delle meccaniche.
Esplorazione, crafting e survival tre punti di forza del gioco
E’ evidente come a Merge Games, con tutta probabilità, avessero pensato fin dall’inizio alla loro creatura con una forte connotazione all’aspetto esplorativo, di crafting e survival, temi che sono stati curati con dovizia di particolari e attenzione.
Non mancano in tal senso alcune feature interessanti come la possibilità di addomesticare creature lungo il cammino
La varietà di scelta per quanto riguarda il crafting è un altro indizio che indica una particolare cura verso l’aspetto costruttivo del gioco.
E’ simpatico come dal punto di vista del “minimondo”, oggetti che comunemente diventerebbero spazzatura, per un abitante del piccolo popolo possano diventare materiali da costruzione per derivati “tecnologici” come una sega da roccia ricavata da un tappo di bottiglia
Per chi ama l’avventura
Smalland: Survive the Wilds ha l’innegabile pregio di aver preso un format un po’ inflazionato (quello dei survival-gdr) e averlo trasformato in un gioco dal punto di vista originale e divertente.
L’ambientazione curata e dinamica invita sicuramente all’esplorazione, e il giocatore molto probabilmente passerà più tempo a guardarsi intorno, cercando di cogliere i particolari e il brulicare del sottobosco che a svolgere i vari compiti che il gioco ci assegnerà tra una spedizione e l’altra.
Per gli amanti del genere survival esplorativo, Smalland: Survive the Wilds offre certamente un’ambientazione originale
Inedita sotto alcuni punti di vista e che abbiamo trovato simpatica da provare e da giocare.
Non ci resta quindi che miniaturizzarci e partire all’avventura.
Buon viaggio piccoli eroi!