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Se c’è una cosa che il 1983 ha regalato al mondo, oltre a grandi classici del cinema poliziesco, è l’atmosfera cruda e vibrante che permea The Precinct, un titolo che si presenta come un sentito omaggio a quei film d’azione che ci hanno fatto sognare inseguimenti mozzafiato e sparatorie al cardiopalma. Sviluppato da Fallen Tree Games e pubblicato da Kwalee Ltd, The Precinct è un gioco sandbox poliziesco in stile neon-noir che immerge i giocatori nella caotica Averno City, un luogo dove i vicoli pulsano di crimine e il tuo distintivo è l’unica luce nell’oscurità.
Indice
The Precinct: Un tuffo nei polizieschi degli anni ‘80
The Precinct ti mette nei panni di Nick Cordell Jr, un giovane agente appena uscito dall’accademia di polizia, deciso a ripulire Averno City e a scoprire la verità dietro l’omicidio di suo padre, un mistero che aleggia come un’ombra sulla narrazione. L’ambientazione è un trionfo di estetica anni ‘80: luci al neon, auto squadrate, synthwave che scandisce ogni inseguimento e un’atmosfera che sembra uscita da un mix tra Miami Vice e RoboCop.

La città di Averno è viva, pulsante, con un ciclo giorno-notte che influenza il tipo di crimini che incontreremo, dalle infrazioni di parcheggio nei quartieri residenziali ai furti d’auto e alle rapine in banca nel cuore della notte. Questa vivacità si riflette in un open world che, pur non essendo vasto come quello di un GTA, è denso di attività e dettagli che ci fanno sentire parte di un mondo “vivo”.

Il gioco si distingue per la sua capacità di bilanciare elementi di simulazione poliziesca con l’azione frenetica. Potremo rispondere a richieste d’intervento, inseguire sospetti a piedi o in macchina, e persino richiedere supporto tramite un sistema di rinforzi ben strutturato: auto di pattuglia, posti di blocco e strisce chiodate sono solo alcune delle opzioni a disposizione.

Questo mix di strategia e adrenalina rende ogni missione unica, con la libertà di scegliere come affrontare ogni situazione, che sia con un approccio “stealth” o con sparatoria degna di Heat – La sfida!
La dura vita del piedi piatti
Il cuore di The Precinct risiede nei suoi inseguimenti, e qui il gioco brilla davvero. Le sequenze in auto e in elicottero sono spettacolari, con ambienti distruttibili che aggiungono un tocco di caos controllato: sfondare una recinzione o schiantarsi contro un lampione durante un inseguimento ad alta velocità è esaltante.

La guida è fluida, anche se richiede un po’ di pratica per padroneggiare le curve strette dei vicoli di Averno. L’aggiunta di un sistema di supporto che permette di chiamare rinforzi è un tocco geniale: vedere una barriera di auto della polizia bloccare un fuggitivo ci fa sentire davvero al comando di un’operazione poliziesca.

Tuttavia, non tutto è perfetto. Le animazioni dei personaggi durante la corsa sono un po’ goffe, quasi caricaturali, il che può spezzare l’immersione in un gioco che punta così tanto sul realismo visivo. Inoltre, sebbene il sistema di combattimento sia funzionale, le sparatorie a piedi mancano un po’ di raffinatezza: i movimenti risultano a volte rigidi, e l’intelligenza artificiale dei nemici non sempre è all’altezza, con alcuni criminali che si comportano in modo prevedibile o poco reattivo. Questi sono difetti minori, ma in un titolo che aspira a un’esperienza cinematografica, si notano.
Una città viva, ma con qualche limite
Averno City è uno dei punti di forza di The Precinct. La città è divisa in quartieri distinti, dai bassifondi ai distretti finanziari, ognuno con la sua personalità. I crimini, generati proceduralmente, mantengono il gameplay fresco: un momento stai multando un parcheggiatore abusivo, quello dopo sei coinvolto in una rapina in banca con ostaggi.

Questa varietà è uno dei motivi per cui il gioco è così coinvolgente, ma c’è un piccolo neo: la narrativa principale, pur intrigante, a volte si perde nel mare di attività secondarie. Alcuni giocatori potrebbero desiderare una storia più focalizzata o scelte morali più complesse, come la possibilità di interpretare un “poliziotto corrotto”, un’opzione che avrebbe aggiunto profondità al gameplay.
Un’esperienza che cattura
Nonostante qualche imperfezione, The Precinct è un titolo che cattura l’essenza dei classici polizieschi con un tocco moderno. La libertà di scegliere come affrontare le missioni, l’atmosfera immersiva e gli inseguimenti al cardiopalma lo rendono un gioco che i fan del genere non dovrebbero lasciarsi sfuggire. È un’esperienza che ti fa sentire un vero poliziotto, con il peso del distintivo e il brivido della caccia.

Certo, le animazioni buffe e qualche incertezza tecnica possono far storcere il naso, ma sono dettagli che non rovinano il quadro complessivo. In conclusione, The Precinct è un viaggio emozionante che combina azione, strategia e un’estetica irresistibile. Con una città viva e un gameplay che tiene incollati allo schermo, merita un posto nella libreria di chiunque ami i giochi d’azione con un’anima narrativa.


