Quando acquisti tramite link dal nostro sito su Instant Gaming, potremmo guadagnare una commissione di affiliazione. Scopri di più
Yield! Fall of Rome, il nuovo titolo strategico 4X di Billionworlds e Daedalic Entertainment si presenta con un’idea intrigante: mettere il giocatore nei panni di un leader “barbarico” intento a guidare una delle forze che minacciano l’Impero Romano.
Indice
Yield! Fall of Rome – Dalla parte dei “barbari”
Che si tratti dei Sasanidi di Kavad, degli Unni di Odoacre o dei Franchi di Carlomagno, il nostro scopo sarà lo stesso: far prosperare il nostro impero a spese di quello Romano e degli altri regni “barbari”. Tuttavia, nonostante un’ambientazione ricca di potenziale e alcune buone idee di design, il gioco fatica a distinguersi in un genere dominato da giganti come Civilization.
Strategia condensata
Ciò che emerge sin dalle prime battute è che, nel bene e nel male, Yield! Fall of Rome si configura come una versione semplificata del più complesso Civilization. Questo aspetto risulta evidente già nella gestione delle fazioni disponibili. Sebbene il gioco offra una discreta varietà di scelte, le differenze tra le fazioni si limitano a un bonus specifico e a un’unità unica.

Per il resto, tutto è standardizzato: strutture, ricerche, abilità e altri elementi di gameplay sono pressoché identici, senza peculiarità significative che conferiscano un’identità distintiva a ciascuna fazione. Anche il design visivo soffre di questa uniformità, rendendo difficile percepire un vero senso di appartenenza o strategia unica per ogni fazione. Questo limita la profondità del gioco e riduce le opportunità di sperimentazione strategica, uno degli elementi chiave che hanno reso Civilization un’icona del genere.

La scelta inoltre di escludere l’Impero Romano dalle fazioni giocabili, almeno per ora, e di lasciarlo solo sotto forma di insediamenti neutrali sparsi sulla mappa, potrebbe risultare deludente per molti appassionati del periodo storico. Questa decisione limita la prospettiva del giocatore, che si trova a osservare il declino di Roma dall’esterno, piuttosto che viverlo dall’interno.
Semplicità o profondità?
Questa semplicità e linearità pervade ogni aspetto del gameplay, privando il gioco di quel fattore sorpresa o di meccaniche che possano davvero impressionare. Tutto è immediatamente accessibile, a patto di avere le risorse necessarie (denaro, manodopera, risorse, ecc.), senza la necessità di attendere turni per completare ricerche o produrre unità. Questo approccio rende il gameplay più rapido e accessibile, ma sacrifica profondità e strategia, elementi fondamentali per appassionare il giocatore a lungo termine.

Detto ciò, Yield! Fall of Rome offre alcuni spunti interessanti. Alcuni edifici diventano disponibili solo al verificarsi di condizioni specifiche, come la morte del sovrano, un elemento che aggiunge una certa varietà alla gestione del regno. Le unità, invece, pur essendo immediatamente reclutabili, saranno limitate in numero dalla quantità di scorte a nostra disposizione (scorte, popolazione, manodopera e denaro sono le risorse chiave in Yield! Fall of Rome).

Nonostante queste idee, il livello di complessità non si avvicina a quello di titoli concorrenti. Anche i combattimenti, strutturati come scontri a turni, mancano di originalità. Le fazioni condividono unità simili, senza variazioni significative che potrebbero renderle uniche e donare maggiore profondità strategica.
IA agguerrita
I combattimenti contro l’intelligenza artificiale sono inoltre caratterizzati da un ritmo frenetico poiché l’IA, anche quando impostata su “facile”, riuscirà in pochissimo tempo a fondare numerosi centri abitati e a reclutare decine di unità. Questo ci costringerà ad entrare sin da subito in una corsa sfrenata alla colonizzazione e al reclutamento, per evitare di essere rapidamente sopraffatti.

Sebbene questo ci porti rapidamente nel vivo dell’azione, con un gameplay molto più rapido di quello di altri titoli 4X, questa rapidità potrebbe far storcere il naso a coloro che cercano un’esperienza più rilassata e strategica. Inoltre, l’assenza di un sistema di salvataggio manuale condiziona notevolmente l’esperienza di gioco, costringendoci a dover riaffrontare l’intera missione in caso di sconfitta. Diplomazia, religione e commercio, sebbene presenti, sono però ridotti all’osso.
Civilization “versione tablet”?
Insomma, si potrebbe definire Yield! Fall of Rome come una versione semplificata e più compatta di Civilization, in cui tutti gli aspetti principali del genere strategico sono presenti, ma con una portata ridotta. L’obiettivo del gioco è chiaramente quello di offrire un’esperienza più immediata e dinamica.

Questo non significa che Yield! Fall of Rome sia privo di complessità: ci sono comunque molti elementi da gestire e pianificare. Tuttavia, manca quella profondità e varietà che caratterizzano i titoli di riferimento del genere. E proprio questa semplificazione potrebbe renderlo interessante per una vasta fetta di videogiocatori.

Da un lato infatti, rappresenta un ottimo punto di partenza per chi desidera avvicinarsi al genere 4X senza sentirsi sopraffatto dalla complessità di giochi più celebri; dall’altro, potrebbe attrarre chi cerca un’esperienza simile a Civilization ma con un focus maggiore sui combattimenti. Proprio per questo è un peccato che manchi una maggiore varietà di unità, un elemento che avrebbe potuto rendere il gameplay ancora più avvincente e diversificato.

Nel complesso, Yield! Fall of Rome, pur non raggiungendo la profondità e la varietà di altri titoli dello stesso genere, rimane un gioco ben realizzato, capace di offrire una sfida appagante. Se da un lato potrebbe non soddisfare chi cerca un’esperienza più ricca e complessa, dall’altro potrebbe rivelarsi il titolo ideale per chi si avvicina per la prima volta al genere o per chi desidera un’esperienza strategica più snella, perfetta anche per sessioni di gioco rapide, quasi in stile tablet game.